La banca dati prosopografica delle missioni cattoliche nella Georgia : Samegrelo

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Samegrelo

Informazione Generale

ID:: 3
Tipo:: Pricipato
M/C:: Odisci,Colchide,Egrisi,Samargalo,Mingrelia
Lng:: 41.87778065085073
Lat:: 42.51095671916582

Descrizione

Fonte: Mingrelia, Colchide

Connessione al luogo

Fatti correlati 23
Nell'ottobre del 1681 Gaetano Turco era prefetto della missione in Mingrelia.

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Nell'ottobre del 1681, ricevuta la lettera di Gaetano Rasponi, furono andati il prefetto Gaetano Turco e il missionario Giuseppe Torricella per incontrarlo e portarlo in missione.

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Il 10 novembre 1681 il principe dell'Abcasia Saustan Sarrasia (Sharvashidze) e il suo parente Morsacane Amazabaiia mosso guerra a Levan Dadiani, Principe della Mingrellia.

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Nel novembre 1681 Levan Dadiani era il principe della Mingrelia.

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Il 10 novembre 1681, il principe dell'Abcasia Saustan Sarrasia (Sharvashidze) e il suo parente Morsacane Amazabaiia dichiararono guerra al principe della Mingrelia Levan Dadiani, perché aveva rifiutato la figlia di Saustan Cothia e aveva sposato Anniche Cortua.

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Nel novembre 1681 Levan Dadiani aveva rifiutato la figlia di Saustan Sarrasia (Sharvashidze) Cothia e aveva sposato Anniche Cortua, già moglie di Giorgio Ciaquani e si diceva fosse anche amante di Allibardiano.

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Nel novembre 1681, Anniche Cortua era l'ex moglie di Giorgio Ciaquani.

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Nel novembre 1681, si diceva Anniche Cortua fosse amante di Allibardiano.

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Nel 1682 Gaetano Rasponi riuscì a incontrare il prefetto Giuseppe Torricella e a continuare la sua opera missionaria nella Mingrelia.

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Levan Dadiani morì il 5 marzo 1682.

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Dopo il 3 marzo 1682, il principe degli Abcasi, Sarrech Sarrasia (Sharvashidze), conquistò una parte della Mingrelia con la forza delle armi.

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Missionari Gaetano Rasponi, Giuseppe Torricella ed altri tornati nella Mingrelia dopo il 5 marzo 1682 erano accolti benignamente dal principe degli Abcasi Sarrech Sarrasia (Sharvashidze).

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Nel 1682 Gaetano Rasponi descrive gli Abcasi e dice che si dicono solo cristiani, pur non sapendo nulla di Dio e di Sacramenti, negano l'esistenza dell'inferno e del paradiso e affermano che dopo la morte le anime rimangono vicine al corpo per un anno, dopo di che il cadavere viene posto in una cassa di legno, ben chiuso, coperta da uno, o, più drappi di seta, ponendola sopra ad un albero vicino alla casa del defunto, e si dice che l’Anima và del’ continuo ivi attorno girando. Se muore un eroe famoso, anche il suo cavallo viene ucciso e sepolto alle radici dell'albero sopra il quale si trova il cadavere dell'eroe; Quindi si dice che lo spirito del cavallo serva il proprietario mentre gira intorno all'albero.

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Il 6 ottobre 1684, Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, criticò il rito del battesimo a Samegrelo e notò che durante il battesimo battezzano i bambini in cantina, e il sacerdote vestitosi de Sacri Paramenti pronuncia solo la formula del battesimo, lascia che chi si sia lavi il Bambino, senza che vi ponghi mano.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò circa gli altri Sacramenti i Mingreli li tengono, mà con tanti errori, che sarebbe meglio non averli.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che i Mengreli l’estrema unzione la prendono trè, ò quattro volte alla settimana, senza alcun' apparechio, e stando ben sani.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che la santissima Eucharistia (se pure si può dire che consacrino,) la portano li Preti Parochi che chiamano Candelac, la portano continuamente indosso, senza riverenza alcuna in una borza di cuoio, e quando è passato un certo tempo la danno a cani a manggiare.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che i Mengreli si sposano bene e la chiamano corona, ma spesso sposano bambine, e dopo quattro o cinque anni ripudiandole sposano qualcun altra. Accade raramente che abbiano due mogli nell’istesso tempo.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che Mingreli sono inganatissimi nella loro credenza, stimando l’esenza del’ Christianesimo non consistere in altro, che nell’ manggiare carne di Porco e credere nel Mirone. Che cosa sia questo Mirone né loro né lo stesso Raspon possono spiegare. Prosegue descrivendo come il Catholicos benedice una sostanza nera, quale loro così pazzamente stimano, che cresimandosi se la pongano in fronte, asserendo che in virtù di quella pasta, in si fatta maniera restono congiunti più che se fossero Padri, e figli, fratelli, e sorelle, onde i descendenti del’ Cresimato non contraggono matrimonio con li descendenti di colui, ch’ applicò quella pasta sino all’ settimo grado.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che stimano parimenti essere d’essenza del’ Christianesimo il digiunare quatro Quaresime l’anno, cioè una di 40 giorni in onore della nascita di Christo, un altra di 48. giorni, quale chiamano grande, la terza de Apostoli Pietro, e Paolo, quale comincia il Lunedì doppo la festa della Santissima Trinità, sin al giorno de sudetti Apostoli, e l’ultima in onore della Santissima Assontione di Maria Sempre Vergine, che comincia dal’ primo d’Agosto sino alli 15. esclusive. Nel rito delle quali Quaresime, in quella, che chiamano grande, e nell’ altra della Santissima Vergine sono così rigorosi ed esatti, ch’ s’astengono dal’ pesce, fuorche ne’ giorni della Santissima Anunciata, della Transfiguratione, che chiamano Eliebà, e nell’ giorno delle Palme, che chiamano Baiebà.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che molti Mengreli la prima, e l’ultima setimana della Quaresima grande non si cibono d’altro, che d’erbe incondite, e queste in si piccola quantità, che spesso riduconsi a tanta debolezza, che fà di mestieri porli per forza qualche cosa ristorativa in bocca acciò non essalino l’anima; e pure sono tanto sciochi, che quell’ gli viene stimato più santo, che più s’avantaggia in astinenze.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, tornato alla missione di Ciprias, notò che i missionari per sfuggire il scandalo facciano le medesime quaresime dei Mengreli, e si astenevano il più possibile dal pesce.

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Il 6 ottobre 1684 Gaetano Rasponi, ritornando alla missione di Ciprias, notò che oltre ai lunghi digiuni, i Mingreli digiunano anche in altri giorni, il più severo dei quali è il giorno prima dell'Epifania, che chiamano Scharis Scorthia, e questo, dicono, fanno per commemorare l'evento in cui la santa famiglia fuggì in Egitto per sfuggire alla barbarie di Erode. Si dice che quando la Vergine Maria e San Giuseppe incontrarono il soldato, nascosero il bambino Gesù nell'orto dove c'erano cavoli e rapa e vi coprirono sopra il cesto, così quel giorno si astenerono dal mangiare carne, cavoli e rapa.

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Citare: La banca dati prosopografica delle missioni cattoliche nella Georgia. 2022. Università statale di Ilia, Istituto di studi linguistici. Posto ID: 3. Disponibile a: Data di accesso: